Raffaella Giordano | Stefania Tansini

Tu non mi perderai mai
liberamente “inspirato” dal Cantico dei Cantici

2005|2025 PROGETTO DI TRASMISSIONE

coreografie Raffaella Giordano
danzate da Stefania Tansini

creazione luci Gianni Staropoli | Maryse Gaultier
disegno del suono e composizione elettroacustica Lorenzo Brusci
suono aggiunto Jòhann Jòhannsson
costumi Beatrice Giannini
esecuzione tecnica suono Andreas Froeba | luci Alessia Massai, Maria Virzì
disegno Stefano Ricci

Produzione 2025 | Sosta Palmizi, in coproduzione con Triennale Milano Teatro, Fuorimargine Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna, Fondazione Teatro Grande di Brescia e Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni.

Il solo Tu non mi perderai mai danzato e coreografato da Raffaella Giordano, debutta a Milano nel 2005 su invito di Umberto Angelini a Uovo Performing Arts Festival. Raffaella propone oggi la sua ricostruzione, attraverso un lungo e minuzioso lavoro di trasmissione, affidandola alla giovane coreografa e autrice Stefania Tansini. Una sfida vissuta con riconoscenza nel cuore dell’amore per la danza, un amore profondo dove poter scavare in profondità la sostanza della scrittura, prima guida del cammino.

Il mistero e la sua sfida
Dopo vent’anni la trasmissione di Tu non mi perderai mai di Raffaella Giordano a Stefania Tansini, potrà creare attesa. Protagonista del contemporaneo “storico”, tuttora instancabile istigatrice di sensibili incontri coreutici, Giordano si affida a un’artista speciale per re-interpretare un assolo tra i suoi più misteriosi e inafferrabili. Liberamente inspirato dal “Cantico dei Cantici”, Tu non mi perderai mai è quello che più si attaglia alla semplicità intima e “sacra” della Tansini. Vi è in gioco il difficile passaggio di testimone da un corpo all’altro, soprattutto l’indicazione di una via che può e deve deragliare con esiti inattesi.
Nel Cantico, Giordano auscultava il testo ebraico con esiti ipnotici. Impossibile staccare gli occhi dalle sue azioni minimaliste, lente e sobrie; dalle braccia formanti rotondità perfette, sfioranti il suolo come fosse la pelle dell’amato… ma il sottile richiamo amoroso restava inevaso. Presenza/ assenza in un deserto di lacerti gestuali, l’autrice/danzatrice indugiava tra una vita non ancora vissuta e un desiderio svanito. Così la pièce potrebbe risorgere con quella melanconica estraneità dalle mille tensioni velate della Tansini. Di sicuro qui il messaggio diverrà medium di sensoriali tenerezze e dolorose sfide, tutte da scoprire.

Ma.Gu.

coreografie Raffaella Giordano
danzate da Stefania Tansini

creazione luci Gianni Staropoli | Maryse Gaultier
disegno del suono e composizione elettroacustica Lorenzo Brusci
suono aggiunto Jòhann Jòhannsson
costumi Beatrice Giannini
esecuzione tecnica suono Andreas Froeba | luci Alessia Massai, Maria Virzì
disegno Stefano Ricci

Produzione 2025 | Sosta Palmizi, in coproduzione con Triennale Milano Teatro, Fuorimargine Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna, Fondazione Teatro Grande di Brescia e Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni.

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