Compagnia Tardito/Rendina

Sonja (2021)

di e con Federica Tardito
accompagnamento alla creazione Aldo Rendina
ideazione luci Lucia Manghi
ambiente sonoro Aldo Rendina
consulenza musicale Michele Anelli
immagine proiettata Pietro Bologna
costumi Monica Di Pasqua
produzione compagnia tardito/rendina
coproduzione Sosta Palmizi e Arbalete
con il sostegno di Europa Teatri, Compagnia Zerogrammi e Arte in Movimento
progetto vincitore bando AiR- Artisti in Residenza 2020 della Lavanderia a Vapore
Liberamente ispirato alla figura di Sonja dall’opera Zio Vanja di Anton Cechov

Un ringraziamento particolare a Danio Manfredini, Doriana Crema, al soffio di Raffaella Giordano, all’inesauribile disponibilità di Antonio Rendina e alla complicità di Carlo Cantono e Massimo Vesco.

Mi sono sentita toccata dal personaggio di Sonja come se questa anima femminile mi risuonasse nel profondo, uno strano sentimento di stupore e vicinanza. Con non poco tragicomico coraggio avanzo i primi passi verso la sua figura dai desideri mancati, dallo sguardo rivolto verso il cielo. Mossa da un desiderio di levità, scorgo una sottilissima vena sospesa, in bilico, tra l’anelito al sublime e il suo inevitabile inciampo.

Una soggettiva sul personaggio di Sonja, un viaggio che si situa tra le pagine scritte dell’opera Zio Vanja di Anton Čechov. In scena viene evocato il mondo di una donna, dai delicati e azzurri moti dell’anima e di un amore non corrisposto. Il personaggio, arrestandosi sulla soglia della narrazione, ne prende distanza per farsi vicina alla dimensione interiore e dar voce alla parte invisibile. Per lasciar emergere l’inedito stupore dell’inespresso.

Sonja é un lavoro di grande poesia corporea, un’opera di un teatrodanza “inattuale” quanto necessario. Uso “inattuale” nell’accezione agambeniana, che per il filosofo definisce la qualità di ciò che è più autenticamente contemporaneo, vale a dire capace di essere nel proprio tempo, eppure in grado di prenderne le distanze.

Il corpo di Federica Tardito, grazie anche allo sguardo attento e sensibile di Aldo Rendina, è abitato da una figura fra le più interessanti dell’universo cechoviano. Federica la incarna, si lascia attraversare dall’essenza del personaggio, e noi vediamo Sonja acquisire realtà nella partitura corporea precisa, rigorosa e poetica. Una danza curatissima, discreta, mai didascalica si carica di espressività, di significati profondi, di sfumature psicologiche, di ricordi condivisi, concedendoci il privilegio di fissarla nella nostra memoria e accoglierla nelle nostre e emozioni.

Alessandro Pontremoli, Professore Ordinario di Discipline dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Torino

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di e con Federica Tardito
accompagnamento alla creazione Aldo Rendina
ideazione luci Lucia Manghi
ambiente sonoro Aldo Rendina
consulenza musicale Michele Anelli
immagine proiettata Pietro Bologna
costumi Monica Di Pasqua
produzione compagnia tardito/rendina
coproduzione Sosta Palmizi e Arbalete
con il sostegno di Europa Teatri, Compagnia Zerogrammi e Arte in Movimento
progetto vincitore bando AiR- Artisti in Residenza 2020 della Lavanderia a Vapore
Liberamente ispirato alla figura di Sonja dall’opera Zio Vanja di Anton Cechov

Un ringraziamento particolare a Danio Manfredini, Doriana Crema, al soffio di Raffaella Giordano, all’inesauribile disponibilità di Antonio Rendina e alla complicità di Carlo Cantono e Massimo Vesco.

Press

Corpi femminili in movimento a Danae Festival, Ateatro – Luca Monti – 31.10.2022

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