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Olimpia Fortuni
La fine titolo provvisorio / sharing
2 October 2023 - 20:00
- Rassegna LuminOsa 2023, Teatro delle Moire, LachesiLAB, Milano | sito evento ->Studio aperto al pubblico al termine della residenza nell’ambito di “Intercettazioni” – Centro di Residenza Artistica della Lombardia 2023″
concept Olimpia Fortuni
pratiche sciamaniche Corinna Ciulli
con il contributo umano e artistico di Milena Costanzo e Raffaella Giordano
sound Katatonic Silentio
apporto drammaturgico Cinzia Sità
con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia
“Iniziato in Islanda nel 2020 un percorso di ricerca al quale fanno seguito altri due incontri in Italia con le attraversate di Milena Costanzo e Raffaella Giordano provo a dare forma a un collezione di materiale accumulato in questi anni per dare vita a un primissimo studio aperto al pubblico.
Attraverso il viaggio immersivo con la natura, in Namibia, Ecuador Islanda e quello metafisico, indagato con l’approfondimento di pratiche sciamaniche che sono parte integrante dei miei processi creativi, cerco la Madre biologica, spirituale, artistica e simbolica. Ritorno al corpo in un pensiero di estensione e contemplazione, apro un dialogo di scambio e studio con cui intavolare un ultimo confronto con Milena Costanzo e Raffaella Giordano che sono corpi per me pieni di conoscenza, di esperienze e di memorie. Templi Sacri.
Nelle culture sciamaniche la Madre Terra è sacra perchè fornisce gli strumenti per la guarigione fisica e psicologica e per la rivelazione divina. Con il loro sostegno, basato su un atto di profonda fiducia generosità e amore, le mie Maestre mi lasciano lo spazio per uno scambio di trasmissioni di pratiche create nel mio cammino.
Chiedo a quei corpi, sacri e sapienti di testimoniare un universo teatrale che sta scomparendo e di accompagnarmi in un moto rivoluzionario dove non sono più figlia ma adulta.
Ascolto, custodisco e testimonio la loro ricchezza umana e artistica per rielaborarla nelle mie visioni.
Così, la mia generazione diventa un ponte tra quelle passate e quelle future, forse sarebbe meglio dire fra pre e post pandemia, e in questo sterminio generale il corpo resta l’unico saldo aggancio in grado di custodire gli strumenti per conoscere l’altro e l’oltre.
Attraverso i movimenti, la danza, la poesia, le parole e il video, abita in un teatro morto, l’ultimo frammento di ricordi di quella Madre che una volta era per noi una divinità”
Olimpia Fortuni