Un cartone animato in bianco e nero, un film muto con due attori in carne e ossa. Intorno a un quadrato bianco, sintesi di una casa invisibile, si danno battaglia un uomo, il suo fedele palloncino e un dispettoso uomo nero. Un racconto semplice e diretto sull’eterna lotta tra bene e male, morte e vita, luce e ombra, amore e odio, tutto con leggerezza e ironia. Una favola muta sulla possibilità di far incontrare questi eterni contrari. Una fiaba noir accompagnata dalle diavolerie acustiche, eseguite dal vivo, da un musicista che scolpisce lo spazio scenico con ritmo e poesia.
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA per l’assegnazione del PREMIO EOLO AWARD 2010:
Creazione di grande e raffinata fattura che senza una parola costruisce un conflitto antico come il
mondo. Agito come un cartone animato in bianco e nero studiato nei minimi particolari che si nutre di rimandi molto diversi tra loro da Chaplin e Keaton a Willy il Coyote al grande repertorio dei clown, giocato senza sbavature in scena da Dario Cadei e Giuseppe Semeraro e accompagnato musicalmente con grande scelta di tempi. “Storia di un uomo e della sua ombra” ci dona un’ora di assoluto ed intelligente divertimento tutto risolto senza parola alcuna su un ritmo sfrenato calibratissimo che racconta ai bambini una storia antica come il mondo.
(Vigevano, Italia 2010)
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA per l’assegnazione del Premio PADOVA 2010:
La grande valenza culturale e formativa del Teatro si manifesta una volta di più anche trattando argomenti quasi tabù, scomodi o che incutono timore sin dalla tenera età. Ed è proprio l’argomento della Morte, trattato in questo spettacolo, che viene reso e trasmesso nella sua linearità. Ciò che si conosce non fa più paura, l’ignoto è spesso ciò che spaventa… e in fondo in tutte le cose c’è sempre un aspetto dolce, commovente e comico. Per una volta la parola non serve più: sono i gesti e le intenzioni a esprimere esattamente il significato delle emozioni. Gesti che si manifestano con apparente semplicità di azione e di allestimento scenico, ma che in effetti dimostrano una lunga, precisa ed attenta costruzione, supportata da un turbinio di originalissime trovate e geniali soluzioni sceniche. La bravura degli interpreti rende il testo drammaturgico chiarissimo e comprensibilissimo, anche senza proferire parola: quasi come nei fumetti. E, proprio come nei fumetti, la bellissima “colonna sonora” dei rumori di scena (corpo integrante e fondamentale per la resa scenica, realizzata da uno straordinario artista) rende la serie delle immagini di questo spettacolo tutte godibilissime e suggestive.
(Padova, Italia 2010)