Prosegue la ricerca artistica iniziata da Giorgio Rossi fra teatro danza e musica dal vivo; un percorso che gioca tra l’improvvisazione e la scrittura coreografica e musicale. Il gioco di 4 danzatori e 3 musicisti sulla scena del tempo dove i corpi si trasformano‚ si travestono per rappresentare il sentire mutevole delle loro anime dei loro istinti e dell’appartenenza al mondo in cui viviamo. Il lavoro si è evoluto attraverso le improvvisazioni verso un universo di metamorfosi e azioni dove l’onirico si è unito al surreale.
A partire dalla musicalità dell’avverbio “Animatamente”, il gioco degli interpreti sulla scena del tempo dove i corpi si trasformano, si travestono per rappresentare il sentire mutevole delle loro anime dei loro istinti e dell’appartenenza al mondo in cui viviamo.

Tre movimenti

ANIMA. La fluidità del tronco, mossa da una spinta continua che circola incessantemente. I danzatori si spingono verso una scena che si avvicina alle furie sotterrane e sono respinti dal gesto femminile, fermo contenuto e soave.
MENTE. Il luogo della metamorfosi del sogno dell’assurdo e del caos. Le figure si susseguono incessantemente in percorsi dove la memoria è legata da sensazioni e associazioni mentali libere che creano situazioni di una ritualità surreale e con ironia toccano memorie che riconosciamo appartenere alla nostra vita.
AMATA. Una scena, dove una comica relazione di coppia, è la risposta necessaria alle altre due parti: “Abbiamo stravolto completamente il percorso svolto precedente entrando in un universo di danza teatrale di facile e riconoscibile scrittura scenica. Come a dire che ciò che sta fuori di noi in fondo tutti, apparentemente, sappiamo riconoscerlo”.