Amina Amici
Nata a Foligno (PG) nel 1976. Dopo essersi avvicinata al teatro, si forma come danzatrice presso la Dance Gallery di Perugia diretta da Valentina Romito e Rita Petrone. Successivamente si è perfezionata attraverso master e seminari in Italia, a Parigi, Londra e New York. Tra gli incontri più significativi per la sua specializzazione troviamo: Nadine Abad, Antonella Bertoni, Simona Bucci, Carolyn Carlson, Bruno Collinet, Alan Danielson, Raffaella Giordano, Julyen Hamilton, Jim May, Milton Myers, Cherry Nichols, Giorgio Rossi, Simone Sandroni, Vicky Shick, Ted Stoffer, Ivan Wolfe. Studia voce e tecniche di emissione con Bruno de Franceschi. Nel 1999 ha iniziato la sua carriera con la compagnia L’Impasto di Michela Lucenti e Alessandro Berti (oggi Balletto Civile); in seguito ha lavorato come interprete per altre compagnie, come ad esempio: Sosta Palmizi, Deja Donne, Compagnia Secondo Taglio, Giardino Chiuso, Compagnia Menhir, Compagnia Rodisio, Compagnia l’Estuaire di Ginevra. Ha collaborato a diversi progetti con Tetraktis Percussioni. Dal 2008 al 2011 ha ballato per Carolyn Carlson, presso il CCN di Roubaix Nord – Pas De Calais. Partecipa come autrice al progetto Workspace Ricerca X, Research & Dramaturgy edition 2017 e 2018; progetto realizzato nell’ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 / Piemonte dal Vivo.
Dal 2003 Amina Amici firma le sue coreografie: quattro assoli dedicati a “Maria o dell’appartenenza”, un duo “per tre corpi forse, prologo”, l’assolo “Resti Lontani” e il quartetto “Vuoti d’aria”. Dal 2009 al 2017 è stata artista associata all’Associazione Sosta Palmizi. Attraverso la sua conoscenza del feldenkrais ha aperto il suo interesse per le tecniche organiche e anatomiche profonde. Questo interesse è stato poi approfondito a New York frequentando le lezioni di Klein Tecnique, una tecnica precedentemente conosciuta in un seminario con Yasmeen Godder. Riferimento per la scrittura coreografica all’opera di Trisha Brown per la pulizia e l’incisività del gesto, l’uso del corpo in modo anatomico e organico. Partendo da questo esempio, l’interesse guarda alle pratiche coreografiche che riescono a coniugare rigore tecnico e teatralità. Inoltre, un riferimento importante per l’intera traiettoria artistica è l’iconografia, attraverso il mezzo della pittura e della scultura, soprattutto con le opere di Mantegna, Botticelli, il primo Picasso, Giacometti, Bill Viola. Le solide conoscenze nel campo delle particelle corporee come la Klein Tecnique, il metodo Nikolais, l’approfondimento dello Shiatsu e una formazione professionale nel campo della danza contemporanea e del nuovo teatro hanno permesso di creare una sintesi personale e molto particolare.